Dentro non sono specchi. Dentro non è vanità. Dentro non è solitudine. Dentro non è vita.
Dentro, gli occhi non si chiudono e le urla non si odono.
Dentro non si può dormire, Dentro si deve pensare
Dentro sono tre candele che illuminano ricordi di chi non è ricordato.
Dentro sono tre personaggi che inseguono per non raggiungere.
Dentro sono gli altri. Dentro è teatro. Dentro è sempre.
Lo spettacolo messo in scena da Andrea Vaccarella nasce da uno studio di un testo molto particolare (A Porte Chiuse) in cui viene espressa in simboli l'escatologia sartriana, densa di rimandi filosofici multiformi che permettono a ciascuno di trovare il proprio livello di lettura e di individuare quel lugubre clima da dopoguerra in cui si mescolano festa e memoria delle atrocità. Straordinariamente interessante da un punto di vista drammaturgico l'idea su cui si basa questo testo: tre individui sono chiusi all'interno di una stanza dalla quale non è possibile uscire. Questo il pretesto per palesare tutti i conflitti cui l'essere umano è drammaticamente destinato a mettere in atto nella convivenza coi suoi simili. Il regista ha ricercato nella quotidianeità tutte quelle situazioni in cui gli individui sono costretti a condividere luoghi, pensieri e parole, pur desiderando fuggire o sopraffare il prossimo. Una lotta incessante e vana, dall'aspetto tanto diabolico da assomigliare all'inferno.
28 OTTOBRE 2 NOVEMBRE 08
COMPAGNIA LABIT
DENTRO
liberamente ispirato a A PORTE CHIUSE di J.P. Sartre
scritto da Raffaella Cavallaro e Andrea Vaccarella
regia di Andrea Vaccarella
con Patrizia Carrozzo, Guido Governale, Veruska Rossi
scena Alessandro D’Alfonso disegno luci Gabriele Linari
fonica Flavio Tamburrini foto di scena Ciro Maggiolaro
Prenotazioni a [email protected]
Teatro